Alfabeto Fonetico Universale: tu conosci il codice NATO? Un piccolo ripasso è sempre utile!
La vita di un soccorritore è sempre all’insegna dell’emergenza. Quando se ne presenta una, è necessario lanciare allarmi, avvisare i colleghi e, spesso e volentieri, anche le popolazioni che sono o che rischiano di essere coinvolte. Ma tra il dire e il fare, c’è di messo il mare, soprattutto quando si tratta di catastrofi o di disastri naturali, come un’alluvione oppure un terremoto. La difficoltà più grande con cui i soccorritori devono confrontarsi è la corretta comunicazione.
In casi come questi è di estrema importanza saper comunicare direttive chiare e poterlo fare senza intoppi, ma spesso i messaggi vengono ricevuti in maniera distorta a causa dei rumori oppure della bassa qualità di segnale.
Se la trasmissione usasse un alfabeto radiofonico, facendo corrispondere ad ogni lettera dell’alfabeto una parola codice, allora i messaggi più importanti verrebbero compresi più correttamente. È così che nacque l’alfabeto fonetico della NATO, dalla necessità di comunicare velocemente e con meno difficoltà in casi di estrema emergenza. (venne sviluppato negli anni cinquanta del XX secolo dall'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (ICAO) )
È stato adottato dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU). Anche se è composto da parole inglesi, le lettere codificate possono essere riconosciute facilmente da persone che parlano altre lingue. L'alfabeto viene usato per scandire parti di un messaggio o di una segnalazione che sono critiche o difficili da riconoscere durante una comunicazione vocale. Ad esempio il messaggio "procedere alle coordinate DH98" può essere trasmesso come "procedere alle coordinate Delta-Hotel-Niner-Eight" e un C-130 che vola dritto di fronte a voi può essere descritto come "Charlie One Three Zero a ore dodici".